mercoledì 16 settembre 2015

CONZA POESIA



LA CONFERENZA STAMPA UFFICIALIZZA IL PREMIO






Sabato 12 settembre u.s. la Sala Consiliare del Comune di Conza della Campania ha sancíto l’istituzione del Premio Letterario dedicato al genere di scrittura piú diffuso nel mondo, ma non per questo meglio praticato.
L’associazione culturale irpina Logopea ha individuato Conza come territorio vergine da colonizzare, con corsi di scrittura creativa e magari di teatro, per sollevare il Comune dal pressappochismo e dall’indifferenza nei confronti di due grandi poteri educativi, che avrebbero da offrire delle incomparabili possibilità di crescita e di evoluzione ai giovani, distogliendoli dall’ozioso nullismo delle strade, da alcool, discoteche, risse e sagre trappane, o dalle solite partitelle a pallone.
Certo è necessario l’impegno. E l’impegno dipende dalla curiositas iniziale e dalla passione nascente.
Una sfida che Logopea e il Sindaco Vito Cappiello hanno deciso di porre in atto proprio con l’istituzione di un certamen finalizzato anche e soprattutto ad individuare le locali voci, magari in sordina, nascoste, intimidite, con tanta esitazione a venir fuori, recuperando da cassetti e da diari versi buttati giú in momenti di speranza o di sconforto, di piccoli entusiasmi e di malinconie.
Il Premio si articola in due sezioni: una a tema libero, l’altra con una precisa traccia: ‘Utopia e verità’. Il giovane attore/ poeta conzano (rara avis nella terra d’adozione: ha natali napoletani) Davide Cuorvo ha illustrato i punti principali del regolamento e ha spiegato finalità e funzioni dell’inserimento dei Lauri, particolari riconoscimenti alla carriera per vite meritevoli, dedite alla custodia dei valori altrove trascurati, sotto l’egida del motto ciceroniano honos alit artes.
La giornalista Vera Mocella (Il Quotidiano del Sud) ha condotto i lavori, accollandosi anche la parte dell’assente Antonella Russoniello, e ha intervistato brevemente il sindaco, il Presidente del Consorzio dei Servizi Sociali “Alta Irpinia” Raffaele Vito Farese, la Presidente della Pro Loco Compsa Antonella Petrozzino, il giudice/poeta Gennaro Iannarone, il patron di Logopea Armando Saveriano, il prof. Alfonso Nannariello, fine e schivo scrittore, giurato nella commissione del certamen. In altri siti il prof. Alessandro Di Napoli, che pure dà tanto alla diffusione poetica, grazie alle pagine della rivista Silarus.
Le due assenze non hanno vivaddio compromesso neanche in minima parte l’andamento fruttuoso e vivace della mattinata. Evidentemente, benché l’invito fosse stato rivolto loro con un ampio anticipo, la rispettiva adesione di entrambi i latitanti è stata formulata senechianamente a summis labris, in senso aleatorio.
Il pubblico non era neanche granché scarso, come di solito succede in seno a queste iniziative; pauci sed boni, i convenuti hanno manifestato attenzione ed interesse.
Sul territorio irpino (non soltanto a Conza) occorrono valenze che diano efficace input, che facciano da traino sociale, per ridestare le coscienze dalla sonnolenza e rendere attiva/fattiva l’azione culturale, come fondamentale fulcro di emancipazione e di crescita. È di questo che hanno dibattuto Nannariello e Saveriano. Le nuove generazioni hanno bisogno di specializzarsi; non possono continuare a non far nulla, bighellonando, oppure approcciandosi negativamente, insufficientemente, a programmi confusi e a raffazzonate configurazioni messe insieme con lo sputo.
Sullo specifico argomento del poetare, sui contenuti, sulla forma, sul tono e sulle funzioni, Nannariello ha esposto la sua posizione di diffidenza riguardo agli ‘effetti speciali’, creati con furbizia di mestiere a tavolino; ma già essi costituiscono, secondo noi, un punto a favore dell’abilità linguistica, rispetto al becero parlatismo di vocaboli banali, insipidi e insipienti, allineati senza alcuna cognizione di un metalinguaggio, presente –eccome!– anche nelle linee apparentemente semplici dell’orientamento della scuola lombarda.
Conza è fortunata ad avere, nella triade Cappiello/Farese/Petrozzino, delle voluntates ben disposte ad affrontare un percorso di engagement; voluntates che alla fine, ne è convinto anche il giudice Iannarone, prevarranno sull’attuale inertitudine, spargendo semi felici e sradicando malepiante con organismi di provata competenza. Un ottimo suggerimento a Cappiello, da parte del giudice, quello di sensibilizzare alla lettura, affidando qualche pagina di classici o di contemporanei a chiunque si senta di confrontarsi con la letteratura, con i linguaggi espressivi, in una forma quasi di ‘libroterapia’. Un sistema per guadagnare un’attenzione in piú alla pagina scritta, per assicurare un visitatore in piú a biblioteche e librerie.
L’evento si è concluso sotto l’arcata dell’ottimismo: l’Irpinia è in grado di affrontare e superare ogni ostacolo, di svellere les herbes folles (come dicono i francesi) e dar rigoglio alle sue rose intellettuali. Davide Cuorvo potrebbe a tutti gli effetti fungere da piccolo faro per gli esponenti delle ultime generazioni: poeta in ascesa, attore rampante, giovane di nerbo, fiducioso nelle risorse di intelletto e di estro, sta cominciando a farsi strada e a farsi conoscere in entrambi gli ambiti che preferisce e pratica senza riserve.
                                                                                                                                 LOGOPEA





L'intervento del giudice/poeta
Gennaro Iannarone
Il discorso del poeta Davide Cuorvo











Da sinistra: Raffaele Vito Farese,
Gennaro Iannarone, Davide Cuorvo,
Antonella Petrozzino, Vito Cappiello,
Armando Saveriano, Alfonso Nannariello
La Presidente della
Pro Loco "Compsa"
Antonella Petrozzino
e il poeta Davide Cuorvo
















La Sala Consiliare del Comune di
Conza della Campania dove si è svolta
la Conferenza Stampa 
La locandina del
Premio Nazionale di Poesia
"Città di Conza della Campania"










Nessun commento:

Posta un commento