domenica 3 maggio 2015

VERSIPELLE 17



La circolarità dell’andare tra Giustizia e Stupore






Transito di meraviglia e sorpresa, la Poesia, pur nelle inevitabili zolle di opacità, disillusione, scoramento, collera, abbandono, rimette in sesto l’innalzamento dello spirito, si ramifica, diventa portatrice di una ancestrale idealità che depura, sruggina i cancelli accosti della speranza verso verità e giustizia. La giustizia, in senso plenario, è onere e onore per la Musa, si storicizza con autorevolezza nel consenso e nel dissenso, mappa un itinerario esistenziale. Così nella raccolta di Gennaro Iannarone “Vivere balenando in burrasca”, titolo cardarelliano che nel sottotesto già evoca/invoca etica e morale: 20 poesie nel solco di un’esplorazione dell’anima lungo gli scaffali del ricordo. Che siano liriche o indulgano ad accenti prosastici, esse dispiegano il loro spartito e potrebbero essere considerate un epistolario a se stesso, agli estimatori di un ardore spirituale, che negli anni della maturità sopravvive fecondo in Iannarone, reso come un ragazzo, sveglio, integerrimo eppur benevolo, dalle matite del M° Giovanni Spiniello sulla copertina del volumetto edito da Scuderi. La lettura delle poesie si avvarrà delle voci collaudate di Armando Saveriano e di Davide Cuorvo, e di quella calda, convincente, di Oscar Luca D’Amore, interprete pirandelliano di cospicuo vigore. Le dita sorprendenti di Hera Guglielmo accompagneranno al piano l’energia vitale dei testi, mentre un coro di poetesse amiche ed estimatrici del bello fornirà l’apporto intellettuale che sempre fa capolino negli incontri de IL VERSIPELLE. Si tratta di Rosa Di Zeo, Agostina Spagnuolo, Monia Gaita, Paola De Lorenzo Ronca, e, non ultima, Antonietta Gnerre, pupilla di Davide Rondoni.
Depurata l’Orestea dei versi troppo interiori e piagniloquenti di Pacilio e Panìco, poco addentro alla scrittura teatrale, il gruppo di attori (Mena Matarazzo, Michele Amodeo, Antonio Mazzocca, Davide Cuorvo, Hera Guglielmo, Alessandra Iannone) si esibirà davanti ad un pubblico che non manca di apprezzare la radice classica ed il nerbo dell’argomento oseremmo dire ‘chirurgico’.
Anche il mito conosce e rivendica una circolarità di fierezza e forza memorabili, dove crudeltà e fato, pietas e commozione si inseguono per raggiungere un compimento, come combustione e levitazione della parola nel coraggio del canto, nel fenomeno cardiocerebrale di passio e ratio.

                                                                                                                         LOGOPEA  





Agostina Spagnuolo
Antonietta Gnerre
















Armando Saveriano
Davide Cuorvo

















Gennaro Iannarone
Hera Guglielmo


















Mena Matarazzo
Monia Gaita

















Oscar Luca D'Amore
Paola De Lorenzo Ronca
















Rosa Di Zeo

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