lunedì 22 dicembre 2014

SI CONCLUDE LA XII EDIZIONE DEL PREMIO CITTÀ DI SANT’ANASTASIA


CINQUE LE CATEGORIE PREMIATE





Dal 2002 ad oggi il Concorso Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia”, giunto al non esile o sottovalutabile traguardo della XII edizione, ha gestito un contributo culturale e diffusivo vantaggioso per il territorio dei Paesi Vesuviani, con ottime espansioni e ricadute in Campania (e con rilevanza in Irpinia) e sul  territorio nazionale, in virtù del rigore e dell’onestà della giuria. Un concorso frequentatissimo da autori di ogni inclinazione, calibro e cifra, attento ai contenuti e ai valori estetico-formali, con un occhio alla tradizione, uno alle innovazioni di pensiero, corrente, stile, ricerca. Dall’anno scorso è stata inserita la sezione “Libro edito”, che nella presente edizione è passata dal premio unico ai canonici tre.
I vincitori: 1° Premio a Luigi Fontanella, per il volume “Disunita ombra” (Archinto Ed.). Fontanella, poeta, critico, narratore, dimidiato tra Italia e America perché insegna nell’Università di New York, quale ordinario di Lingua e Letteratura Italiana e direttore del programma d’italiano, presiede la IPA (Italian Poetry in America). Direttore della rivista internazionale “Gradiva”, nel 2004 è stato nominato Cavaliere dal presidente della repubblica Ciampi. Dalla motivazione della giuria: “ …il titolo della raccolta non allude ad una sorta di scissione dell’io intesa come confusione e sperdimento, ma ad un io composito, capace di dialogare con se stesso, di vedersi e di riconoscersi, ma obiettivando il proprio io, vedendolo come altro da sé, dialogando appunto con la propria <disunita ombra>”.
Non presente alla cerimonia di premiazione, è stato rappresentato dal critico romano Plinio Perilli, che ne ha illustrato brillantemente l’opera e la poetica.
2° Premio a Marco Bellini, per il volume “Sotto l’ultima pietra”, Ed. La Vita Felice, Milano. Bellini risiede in Brianza; tra i numerosi riconoscimenti che ne hanno contrassegnato l’evoluzione e la carriera, il più recente lo ha visto risultare vincitore della selezione nazionale “European Poetry Tournament” 2013. Dalla motivazione: “Un attraversamento del corpo della geografia e della storia, luoghi e fette di vita còlti dall’occhio del poeta nello spazio e nel tempo. Paesaggi e storie sono filtrati attraverso le impressioni, gli umori, i ricordi, le visioni dell’io, esperienze che si stratificano, si sedimentano, affiorano dal pozzo della memoria alla luce della coscienza. La realtà fisica, carnale, si carica di un surplus di significati che convergono tutti a delineare la provvisorietà dell’essere e dell’esserci. Sul piano del significante da rilevare che il discorso sintattico, al di là di ogni schema metrico predeterminato, si articola in versi che ora si distendono sull’intero rigo come un racconto in prosa, ora si contraggono, ma terminano spesso con un enjambement.”
Bellini ha distribuito ai presenti una elegante plaquette in rosso, in edizione limitata e numerata, contenente un unico componimento dedicato ad Artemisia Gentileschi: “Attraverso la tela” (pM*tipografo di poesia).
3° Premio a Ketti Martino, per il volume “Del distacco e altre impermanenze”, Ed. La Vita Felice, Milano. La Martino, napoletana, è laureata in filosofia e abilitata in psicologia sociale; curatrice, tra l’altro, dell’antologia poetica “La poesia è una città”, Boopen Led Edizioni, 2011, assieme a Floriana Coppola. Dalla motivazione: “Le quattro sezioni della raccolta conservano una forma poetica pura, viscerale, moderna, che non trascina in cliché romantici e che non riporta segni di paradigmi ovvi di ispirazione tematico/esistenziale descrittivi di vita vissuta. Grazie allo sguardo impermanente, le cose e le situazioni ci appaiono per come sono senza che il nostro radar intimo/sociale sviluppi sentimenti di attaccamento  o di dissonanza/ripugnanza. Il discorso poetico ha una speditezza sintattica e un ritmo descrittivo straordinariamente sapiente, limpido, esatto, abile nel movimento tra il senso e il suono.”
Per la sezione “Poesia singola”, primo premio a Carmelo Consoli di Firenze, per la lirica “Ritorno a Lachea”. Dalla motivazione: “Ritorna felice l’eco quasimodea della nostalgia per la propria terra, le proprie origini. Una poesia del rimpianto, ma anche del disappunto. Il ritmo è solenne, eppure i versi procedono con musicalità, hanno un fluire armonioso che attrae il lettore.”
2° Premio ad Enzo Bacca da Larino (Cb), per la lirica “La bandana di Samir”. Dalla motivazione: “Non si finirà mai di deprecare le nefandezze della guerra, che dilania il medioriente e fa vittime innocenti anche tra i bambini. Potrà mai la poesia denunciare questi misfatti con il suo forte ed incisivo canto? Ci vogliono versi delicati e nello stesso tempo potenti ed efficaci, come questi di Enzo Bacca, che sventola la bandana del ragazzo Samir come se fosse la nuova bandiera, un vessillo di pace e di amore per tutta l’umanità”.
Premio speciale della giuria ad una poetessa giovane, esuberante, propositiva, “logonauta”, in forte ascesa: Melania Panico, per il componimento “Stridono delizie di germogli”. Dalla motivazione: “Una poesia che trascende finalmente il nucleo narrativo contenuto in sé, una poesia che si distacca dalla narrazione per sublimarsi, come deve, in un discorso alto, prescindendo dallo stesso contenuto e universalizzando il contesto. Una ricerca intelligente e perspicace per dire ciò che è e ciò che la poetessa avverte nel profondo, per superare i limiti del contingente e costringere la materia, “le cose”, alla sconfitta.”
Per la sezione “Autori del Territorio”, primo premio a Marcella Testa da Scafati (Sa) per “Eos e Titono”, che ha lavorato su uno dei miti greci più romantici e disperati, passionali e crudeli. La dea dell’Alba, Eos, si invaghisce del bellissimo Titono, figlio di Laomedonte, che fa suo in una sorta di idillico nido, donandogli l’immortalità. Ma dimentica fatalmente di unire a tale privilegio il suo ineliminabile complemento: l’eterna giovinezza. Titono invecchierà inesorabilmente, Eos lo abbandonerà al suo destino; finché gli dei, impietositi dal suo interminabile lamento, non lo trasformeranno in una cicala.
Per la Sezione “Giovani Autori”, il primo premio a Ilaria Parlanti, classe 1997, da Chiesina Uzzanese (Pt), per il componimento: “Illusione poetica”. Una riflessione sull’arte, i misteri e le finalità della scrittura, la solitudine aurea dei poeti come eremiti del mondo, le cui brutture ne rafforzano la resistenza e ne affinano la sensibilità.
Segnalazione di merito al valente Davide Cuorvo, da Conza della Campania (AV), con la motivazione: “ Liriche asciutte e persuasive, prive di inutili ridondanze e quindi dirette, poggiate su una struttura poetica scarna, ma dotata di buona luce positiva, con immagini sinestetiche originali e intelligenti, come ad esempio nel verso <si frantumava la luna in braccio al fogliame>”. Cuorvo, attivo anche negli interessi drammaturgici, si rivela attore dotato di interessanti sfaccettature; plasmabile, talentuoso sia nei ruoli che impegnano l’analisi introiettiva ‘labirintica’ sia nell’estrinsecazione del bizzarro, del brillante, del farsesco, del grottesco-cabarettistico, passando, come in ogni buona scuola, da Pinter a Pirandello, da Sartre a Shakespeare, da Prévert a Garcia Lorca, da Ruccello a Peppino, da Ionesco a Scarpetta.
Menzione speciale della Giuria (Anna Bruno, Vittoria Caso, Luigi De Simone, Gerardo Santella, Giuseppe Vetromile) ad Armando Saveriano “ per la sua validissima attività di poeta, scrittore e critico letterario, sovente impegnato nella creazione e organizzazione di convegni e rassegne letterarie, utilissime per tutti al fine di  acquisire e aggiornare gli elementi indispensabili per fare e praticare la scrittura poetica e l’arte del teatro.”
Tra i partecipanti, che hanno ricevuto attestato di encomio, l’attrice Mena Matarazzo e il giovane poeta/performer Raffaele Liguoro.
Premiata la poetessa napoletana Marianunzia Masullo per il volumetto edito d’esordio “L’animo allo specchio” (Alessandro Polidoro Editore). Una pubblicazione snella, deliziosa nel formato pocket, che recensiremo/presenteremo, noi di Logopea, presso la sede associativa del Samantha Della Porta in Avellino. Un contenuto, quello prevalente della Masullo, che si poggia molto sui valori rievocativi e in parte salvifici del ricordo, capace di tracciare itinerari di futuro, dopo aver sanato lacune e metabolizzato sofferenze, sul filo neomelodico di una dizione sciolta, libera, affrancatrice, immediata e sincera.  
Va rigorosamente annotato che nella giuria delle varie sezioni hanno apportato significativo contributo, quest’anno: Rita Pacilio, beneventana, sociologo, mediatore familiare e dei conflitti interpersonali, collaboratrice editoriale, poeta e scrittrice, attiva sul fronte recitativo e nel Vocal Jazz; Vittoria Caso, docente di Humanae Litterae, formatrice di docenti con l’università di Tor Vergata e con la Federico II, giornalista, fondatrice dell’associazione culturale “Clarae Musae”; Anna Bruno, poeta, scrittrice, organizzatrice del concorso nazionale di poesia “Napoli Cultural Classic”; Luigi De Simone, che con l’Associazione “Giocondi” favorisce la crescita personale di tanti giovani, attraverso l’organizzazione di eventi letterari, teatrali, musicali, pittorici; Raffaele Urraro, insigne saggista e critico letterario, autore del recente studio su Leopardi (“Giacomo Leopardi, le donne, gli amori”, Olschki Ed.) e de “La fabbrica della parola” (Manni Ed.); Pasquale Gerardo Santella, docente di materie letterarie nei licei, critico puntuale e severo, esperto di cinema-teatro-società, operatore culturale e giornalista di terza apprezzatissimo.
Di seguito postiamo, a confronto, due testi, che entrambi parlano (in tono di denuncia) della guerra in medioriente e del coinvolgimento di minori, forzatamente arruolati nelle file militari, o vittime inermi della violenza perfetta priva di pietà, senza tregua. Implacabile e diretta la poesia “La bandana di Samir” di Enzo Bacca, non esente da commosso lirismo e da qualche immagine di impressiva plasticità; fibrillante di ustorio sarcasmo, quella di Armando Saveriano “Sono venuto al mondo” (da “Spiniger”, Per Versi Ed. 2009).

                                                                                                                        LOGOPEA




LA BANDANA DI SAMIR

Era la bandana nera l’orgoglio di Samir
indossata una sera al chiaror di luna
la prima volta, nell’orto dei carrubi
sull’altura che da Raqqa volge al confine.
La seta del pamìr luccicava simil metallo
sulla fronte bruna di quell’innocente
plasmato per giochi di guerra e di tortura
(infanzia violata da gente senza tregua)
onda anomala sulla giovane spuma.
Era la bandana nera dai ricami d’oro
il premio per Samir, cresciuto ignaro
all’ombra di ore segnate dal fuoco
nella mandrasa dalle pareti bianche
baluardo per padri votati al martirio.
Era la bandana nera la chiave del paradiso
la luce, il delirio, la sete di sangue
nello sciabordio della mente annebbiata
coltre di fumo sul futuro di un figlio.
Vessillo al vento di giovinezza traviata.
Tutto era, quella bandana benedetta.
E quando il giglio d’Oriente chinerà il capo
sulla terra di sventura
sarà quella seta pura, oltraggiata
a sventolare libera, senza paura
sui cieli sgombri da nubi funeree.
Sorrideva Samir
novello Isacco d’abbandono
La morbida stoffa chiusa alla nuca
i lembi lisci sul collo nudo
sciolti sulle spalle fragili e brune
la schiena ricurva sul pesante fucile.
Nell’aria il suono dolente del rabab
triste nenia sulle note dello schianto
a scandire il pianto di prematura sorte.
Dorme Samir, angelo della sera
dorme tra i sassi, sull’altura della morte
sognando un’altra primavera.


Enzo Bacca

*

SONO VENUTO AL MONDO

Sono venuto al mondo per apprendere
Che siamo e soffriamo
(Finché a mezzodì non scatterà il riscatto)
Che pagare le bollette con l’incubo del conguaglio
È (purtroppo) inevitabile
Che è mutevole l’idea dell’amore
Che la Patria è un tesoro geloso
Che andrò in missione umanitaria a Falluja
Con le bombe e col fucile
A mutilare Alì Nasser
Per salvarlo dal terrorismo islamico
“Sorridi, Alì: ti abbiamo impiantato delle protesi
Belle lucide
Che ti sostituiremo ogni 18 mesi
- Ma solo fino ai quattordici anni:
poi dovrai pensarci tu
E chissà che non ti troveremo un lavoro
Noi qui
Nell’Italia Santa e Papista -
Mentre cresci
Gioioso e grato
Della cittadinanza salernitana
Delle carezze pre-elettorali del Sindaco
Dei balocchi elettronici made in Corea
Dei budini offerti dalle dame gelatinose
Della Solidarietà”
Che il Bene sta dalla parte del più forte
Che il più forte è un aggressore sorridente
Che il sorriso abbindolante è la qualità papaverina
Di Satanasso
Che tra una guerra vera e l’altra
Possiamo sempre giocare a ‘soft air’
Il combat tra i monti della Barbagia
Là si muore solo virtualmente
Le mitragliette sono a batteria
La finzione offende la realtà
La nostra crudeltà è autentica
Infinita


Armando Saveriano












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