mercoledì 10 dicembre 2014

POIEIN : L'arte della poesia






OMETTO NEL BLU


L’uomo dalle gambe corte
quasi dimentica 
dov’è
Gli hanno consegnato una lucerna
senza una parola
D’altronde non ha scorto bocca
in quei visi
sfamati dalla nebbia
e subito ingoiati
dall’oltre di una porta antica
Dovrebbe camminare
scaldare i muscoli
massaggiarsi i grossi polpacci
lasciar cadere quella inetta lanterna
Smettere dovrebbe di cercare
una strada diritta
un percorso un viottolo
nel cielo un soldo di sole un cencio di luna
un trapuntino di nuvole
Non ce ne è traccia in quel blu
tra le dune sgranate sbiadite di blu
anche l’orizzonte è blu
blu il vestito che indossa
blu il lucore della lanterna
Tra poco comincerà a camminare
a ricordare
a tornare al punto di partenza
Non s’è mai mosso
Lì non piove non annotta
neanche il blu ammicca
Si guarda la punta delle scarpe
Non ha piedi
Glieli avrà risucchiati il suolo
di vernice blu
mentre sognava di farsi erba
L’uomo prova a chiamarsi
Max Salvador Luis 
Francisco Hieronymus
Pinco Pallino
prova a voltarsi l’uomo
prova a chinarsi
prova
Un viaggiatore di commercio
derubato del campionario
un saltacorda
un operaio tessile
un navigante asciutto
è stato poeta picador picaro
becchino
ha leccato i piedi dei potenti
lo hanno mandato al confino
evasore fiscale spione falsario
transfuga del reale stupratore impotente
chi lo sa
Chi sarà mai l’uomo
l’omino l’ometto
Soffoca un grido
teme il torcicollo
la sua vescica è piena
Esita a tirar fuori il pisello
Esita a offendere di giallo
tutto quel blu
Gli occhi hanno percorso mille volte
mille miglia
perdendo la conta dei baci di Lesbia
Conosce bene Catullo il Corano
la ricetta delle linguine alla carbonara
E sta per pronunciare il suo nome
raschiato
sta per muovere un primo passo
sta per strippare un peto
sta per oscillare a destra o a sinistra
Sta ricordando
Di essere dipinto


ARMANDO SAVERIANO

Nessun commento:

Posta un commento