sabato 8 novembre 2014

VERSIPELLE 9: LA POESIA COME ATTO COGNITIVO



Gli incontri de “Il Versipelle”, organizzati dall’associazione culturale irpina “Logopea”, procedono spediti nel loro agire strumentale, fondendo drammatizzazione e poetiche. Giunge a proposito un verso di Sereni, sulla bonifica dei deserti culturali: “ …toppe d’inesistenza/calce o cenere/pronte a farsi movimento e luce”.
I protagonisti del Versipelle tentano da decenni di dissodare e seminare terreni ritenuti persi o infruttuosi, con l’alta febbre del fare: è il caso di Antonietta Gnerre, per la quale il movimento poetico assurge a una domanda di libertà, che pervade e riordina (pur talora nel “disordine” della sperimentazione) l’irrevocabilità del sentire. Dal canto suo, nel claustrale adyton personale, Rita Pacilio politicizza l’assimilazione della poesia contro l’ostinata indifferenza grazie alla vis ambivalente della sua tecnica, che mai va sottovalutata. L’esperienza teatrale/jazz non fa che magnificarne le sottolineature. La poesia di Giuseppe Vetromile si arricchisce di tonalità che sovente inquietano, sopravanzando la stessa meditazione del fare del suo autore; del resto il potere cognitivo della poesia travalica le intenzioni del suo medium poetico. Rita Pacilio, autrice di una versione in versi moderni dell’Elettra, incide col bisturi la dialettica sul rapporto amore/odio tra madre e figlia, senza interpellare scopertamente Freud. Antonio Mazzocca e Davide Cuorvo rispondono alla Pacilio estrapolando da “Le Mosche” di Jean-Paul Sartre il monologo di un Oreste stravolto, eppure lucidamente saggio, dopo il duplice e vindìce omicidio degli assassini di Agamennone. Oreste si sdoppia nella splendente alternanza di due anime e due toni diversi e complementari, anche nella mediterranea fisicità. I secoli distanti si riavvicinano, s’accostano, s’accozzano, divengono tutt’uno. Il sensibile Christian Cioce, il poliedrico enfant prodige Michele Amodeo e l’inarrestabile veterana Mena Matarazzo, impegnata nel frattempo nel ruolo di Drusilla in “Scene Augustee” di Aristide La Rocca, si produrranno nei sempre bene accolti siparietti drammatici. L’incontro avverrà sabato 8 novembre, alle ore 16.30, presso il Centro Sociale “Samantha Della Porta”. A condurre, Amando Saveriano, affiancato dal poeta pittore Raffaele Stella; direzione artistica del patron di Logopea e del giovane Angelo Iermano, laureato con 110 & lode in lettere moderne presso l’Ateneo napoletano Federico II.

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