sabato 12 gennaio 2013

Poiein, Album degli Autori - Alfonso Attilio Faia


Il medico ecologista

Alfonso Attilio Faia ha da sempre conciliato la delicata professione medica con l’amata scrittura, sottraendo al sonno e alla famiglia ore clandestine per dedicarle a prosa e poesia.
Tanto acuto saggista quanto arguto poeta, Faia vanta un numero considerevole di pubblicazioni, che ne premiano l’invidiabile passione e ne attestano l’onestà intellettuale.
Sensibile assai alle problematiche sociali, al degrado di una natura violata e malamente sfruttata dalla cupidigia del potere economico, egli attribuisce alle nefaste condotte dell’animale politico e alle consapevoli o ignave compiacenze del cittadino eterodiretto (per accidia e per progressivo allentamento del senso morale) la primaria responsabilità del disastro ecologico.
Con drammatica serietà, scandita e sottolineata da una continua trafittura amaramente dissacratoria, egli usa il flagellante verso per annunziare ciò che del resto è sotto gli occhi di tutti, se tutti non stornassero lo sguardo e scotomizzassero il depauperamento civile ed etico della nostra travagliata epoca: azzeramento delle prospettive future per le giovani generazioni. La sua poesia si muove tutta fra presagio e monito; il suo saggio allarme vibra e si ripercuote nei fasci dell’ortica caustico-ironica e del ferro spinato di un ghigno sarcastico.
Durante l’esplorazione della coerente e solida inclinazione letteraria, il poeta non ha altresì lesinato gli sguardi dolciamari al territorio, alle origini della sua gente, alle metamorfosi evo/involutive, tra catastrofi naturali o provocate dall’errore umano, iscrivendosi per elezione e per destino nel catalogo dei perturbanti protagonisti dell’ideologia mediterranea. Un eclettismo che gli fa imboccare e percorrere piste diversissime e confluenti, negli esiti formali più interessanti, sia nell’adozione della crepitante assonanza, sia nell’altrettanto deciso slittamento nell’enunciativa nient’affatto antilirica: in entrambi i casi con proposte accese intorno all’impegno protervo e cocciuto di salvare il salvabile nella sconfitta esistenziale e nello strappo resettante a danno della memoria, delle ataviche radici. Ha inaugurato con il volume “Gli acrobati - Storie di ieri e di oggi” (ed. Laceno, AV – 2010) l’ambiziosa collana poetica “Scrimia”, nella quale è riapparso con la seconda e la terza parte dell’urticante raccolta.

ARMANDO SAVERIANO



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