martedì 14 luglio 2015

POSEIDONIA-PAESTUM: QUANDO LA POESIA ALEGGIA FRA I TEMPLI



ALLA XXI EDIZIONE 2015 TRIONFA PER I GIOVANI DAVIDE CUORVO





Ancora una volta, e privilegiando la suggestiva e suggestionante magia dell’Arena dei Templi, le figlie di Zeus e di Mnemosine, partorite sul monte Pierio e condotte sull’Elicona da Apollo, Calliope (dalla bella parola), Clio (la glorificante), Tersicore (che si rallegra della danza), Polimnia (dai molti inni), Melpomene (dalla corona di foglie di vite), Erato (l’amorosa), Euterpe (la protettrice degli strumenti a fiato), Talia (la fiorente), Urania (la scintillante regina delle stelle), si sono riunite l’11 luglio u.s. a presiedere il certamen poetico “Poseidonia-Paestum” storicamente organizzato dal Lions Club Paestum e dal Leo Club, con il patrocinio del Comune di Capaccio Paestum.
Conduttrice dell’evento, la disinvolta ed elegante Rita Bellelli, affiancata dal ruspante e spiritoso Guido Carione, giornalista televisivo. La giuria del Premio, presieduta dal Giornalista RAI Ermanno Corsi, cittadino onorario di Paestum, si componeva del dott. Giuseppe Funicelli (Presidente del Centro Permanente per la diffusione della Cultura del Lions Club Paestum), del prof. Costabile Cilento (già Preside nei Licei di Stato), del prof. Alberto Granese (Ordinario Letteratura Italiana Università degli Studi di Salerno, saggista, critico letterario), del dott. Pasquale De Cristofaro (regista teatrale, drammaturgo).
“Il Premio Poseidonia-Paestum è uno degli eventi piú prestigiosi del nostro cartellone culturale” – ha dichiarato il sindaco Italo Voza – “e uno degli appuntamenti di riferimento per gli appassionati di poesia di tutt’Italia. In oltre venti anni il Premio è cresciuto, ha visto la partecipazione di tantissimi poeti e ha contribuito a diffondere tra gli appassionati ancor piú il nome della splendida zona archeologica di Paestum, patrimonio mondiale dell’Unesco”.
Nel libretto distribuito al folto pubblico convenuto, Giuseppe Funicelli scrive: “Quando si parla di poesia si ha sempre la sensazione di non farlo nel migliore dei modi…Nella nostra epoca confusa e senza ormai punti di riferimento il poeta è smarrito, stenta a riconoscersi e ha difficoltà a presentarsi come tale, viene guardato con diffidenza alla pari di un filosofo, accolto con incredulità e quasi con inquietudine…I poeti sono spesso incompresi perché non è facile spiegare quello che anche noi stessi, avvezzi all’interpretazione e a decriptare stati d’animo e sensazioni, a volte non capiamo. Ci sono, e sempre ci saranno, individui dotati come in ogni manifestazione dell’arte, del dono dell’improvvisazione che può essere rappresentata nel cromatismo delle immagini come nella pittura e nello scrivere versi come fa il poeta…Per questo continuiamo ad apprezzare e difendere la poesia, a stare dalla parte degli animi inquieti, ad ascoltare i loro lamenti per far sí che si ergano sempre piú alti oltre la vanità di ogni agire umano.”
Aggiunge sagace Ermanno Corsi: “Nel nostro mondo contemporaneo la Poesia è posta a servizio della Pace, dell’uguaglianza sociale e della serena coesistenza. Ma la pace non può essere soltanto assenza di guerra. Deve poter significare superamento degli stati di bisogno e di tutte le disuguaglianze. La libertà e la solidarietà vanno considerate valori irrinunciabili, quindi non semplicemente proclamate ma concretamente praticate. È la grande sfida che il mondo della cultura deve saper affrontare. Per vincerla, occorre lavorare molto sull’uomo, la sua identità, sul compito che l’aspetta, rimettendo in campo la poetica dei sentimenti, l’insieme degli affetti e dei valori etico-morali…Il mondo è da tempo divenuto un villaggio, secondo l’ispirazione profetica di Mc Luhan, il precursore della comunicazione di massa. Finito e infinito si rincorrono, l’immensità degli spazi è sempre meno sconosciuta, cosí come sono sempre piú evidenti i problemi che producono angosce: il precariato sociale, la disoccupazione soprattutto giovanile, la progressiva assuefazione alla crescente e pervasiva illegalità, al nuovo divario fra i nord e i sud del mondo, le migrazioni che per intensità fanno ricordare quelle bibliche, il Mediterraneo diventato luogo di quotidiana e disumana sofferenza. Di fronte a noi strade con piú ombre che luci. Ma l’ispirazione poetica non si arrende. Paestum continua ad esserne una bella e straordinaria testimonianza.”
La commissione di Giuria della XXIa edizione del Premio Internazionale di Poesia Poseidonia-Paestum, dopo attenta selezione delle opere pervenute, ha assegnato il I Premio per la Poesia Inedita a Giovanni Pizzutelli di Frosinone per la lirica “L’altrove”; il I Premio per la Poesia Edita a Luigi Salustri di Anzio (Roma) per la raccolta “Stagioni del mio mare” (Ediz. Marina-Anzio 2015); il I Premio per la Poesia in vernacolo a Eduardo De Biase per la lirica “Sciopero ‘n Paraviso”;
il I Premio Poeti Stranieri a Irma Kurti di Tirana (Albania) per la lirica “I dashur, ti s’mund ta dish”.
Il I Premio per la Poesia Sezione Giovani è stato assegnato all’unanimità al nostro Davide Cuorvo, di Conza della Campania (AV), per la lirica: “A mio padre”, con la seguente motivazione: “L’ineffabilità di un amore, l’arcano di un rapporto custodito nel segreto dell’anima, l’ansia di un colloquio con se stesso piú che con altri, caratterizzano questi versi. Vivo, essenziale il sentimento che pervade la lirica, intesa come effusione del proprio sentire, piú che come messaggio al lettore”.
“Sono impegnato in una ricerca personale che affini la mia identità di cittadino del mondo e di artista nascente” – ha dichiarato il giovanotto, visibilmente soddisfatto e commosso – sia come poeta e scrittore sia come attore, con un progetto coerente, sempre in atteggiamento di umiltà, senza protervie o avventate certezze.”
Sagge e caute parole che noi accogliamo, fiduciosi, come utili premesse alla crescita complessiva di questo volitivo e poliedrico estro, new entry dell’associazione culturale Logopea, fondata e presieduta da chi hic et nunc scrive e firma.
Il Premio Speciale “Aristide La Rocca” Opera Prima è andato ad Alfonso Gargano di Salerno per la raccolta “La parola al cuore” (Printart Edizioni – novembre 2013). Questo premio speciale, consegnato alla presenza della Preside Amelia La Rocca, figlia del demiurgo nolano del gruppo di sinergia multimediale “Simbiarte”, è stato istituito per commemorare il medico-poeta autore di piú di cento Frammenti in endecasillabo sciolto, fra cui i drammi storici “Scene Augustee”, “Teodora”, “Zenobia”.
L’altro Premio Speciale della Giuria, intitolato ad “Alfredo Di Marco”, per la piú bella lirica dedicata a Paestum, è stato attribuito alla omonima poesia “Paestum” di Antonio Damiano di Latina.
Poiché quest’anno ricorre il centenario di un conflitto armato, che vide l’Italia coinvolta nella Prima Guerra Mondiale, tragico evento bellico causa di 1.240.000 morti in una popolazione di trentasei milioni di persone, tra il 1915 e il 1918, la Giuria del Premio ha ritenuto opportuno ricordare questo sconvolgente momento storico con l’istituzione di un ennesimo Premio Speciale del “Centenario”, per celebrare i poeti che hanno cantato e fatto prevalere i temi del valore della solidarietà umana, opposti alle cancrene degli egoismi, alla violenza, alla sete di potere e all’asso pigliatutto del profitto.
Sono stati pertanto premiati: Tiziana Monari, di Prato, per la bellissima lirica “Qui, sul Carso”, dedicata a Giuseppe Ungaretti; Antonio Lonardo di Modica (RG) per la potente lirica “Sarajevo”; Rosa Bizzozzaro di Caserta, per la realistica lirica “Guerra”. 
L’evento, aperto dalla sfilata delle bandiere americana, europea e italiana, coi relativi inni, non è stato avaro di azzeccatissimi siparietti attinenti allo spettacolo: ha campeggiato il performer Vittorio Stasi, dotato di incantevole mobilità corporea e di dosaggio degli equilibri nella perfusione di mimica e mimèsi nel fulminante monologo della cilentana Maria Esposito “Il Pagliaccio”; ha interpretato e cantato con esatta pulizia il brano “Pe nu tirà a campà”, di Gianfranco Marra (chitarra classica e direzione in scena), e soprattutto ha convinto nell’estratto dal “Don Giovanni” di Molière per la patetica e plastica asciuttezza tra gesto malinconico e maschera romantica.
Gli allievi della Dirty Dancing School Agropoli di Antonio e Agnese Di Biasi hanno inscenato un duetto-danza (strumentale per violino e chitarra- ‘Por una cabeza’- del grande compositore di tanghi Carlos Gardel); en passant ricordiamo il celebre film “Tangos - L’esilio di Gardel” (1985 – Francia/Argentina – regia di Fernando E. Solanas, inventore di un nuovo stile di cinema politico, che si interroga, con una non sterile dose di ironia, sulle origini della cultura musicale argentina).
La declamazione delle poesie classificatesi ai primi posti è stata affidata all’attore-regista Pasquale De Cristofaro.
L’andamento della soirée si è dipanato con scioltezza senza noia e senza tempi morti, lasciando incantati gli spettatori che hanno nutrito le proprie coscienze, arricchito il bagaglio della riflessione e saziato le aspettative dell’intrattenimento, con sullo sfondo la scenografia naturale del tempio di Athena, dea dell’intelligenza creativa, della giustizia e delle arti.

                                                                                            ARMANDO SAVERIANO




A MIO PADRE

Chiedetemi se esiste pace, giustizia, amore
chiedetemi se consumata in sottofondo
la vita rasenta l’utopia
migliore di un sorriso colmo d’amore
di una corsa verso il traguardo
di un abbraccio incontro al vento
del sapore di un’alba:
se le guerre colorano la pace
o il mondo è una foto in bianco e nero
impuri occhi che guardano i cristalli
nei cuori degli innocenti
La limpidezza del mare
disegna un ricordo
qui, fra le foglie che raccoglie il vento
seduto alla riva di un tramonto
parlo di un padre
che non conosceva il figlio
parlo di un uomo
che senza figli è divenuto padre
non sono qui
per narrarvi una storia
non fu mai scritta
forse i saggi greci
avrebbero eretto un tempio
pur di esprimere la grandezza
voi ammaliati dall'oceano
ignorate il sapore della sabbia che vi circonda
non chiedetemi di spiegarvi
non capireste
solo io, che ho dormito nel suo cuore
posso raccontarvi i battiti
i passi
i respiri
di un’anima abbandonata
e di un bambino che la raccoglie.

DAVIDE CUORVO  




Davide Cuorvo
Una suggestiva immagine prima della
 Cerimonia di Premiazione













La Conduttrice e Coordinatrice
Organizzativa Rita Bellelli insieme
alla Giuria del Premio
La preside Amelia La Rocca 
che ha consegnato il Premio Speciale
 intestato al padre Aristide















Consegna del Premio a Davide Cuorvo
1° classificato
Sezione Poesia Giovani
Da sinistra: Rita Bellelli,
Davide Cuorvo e Guido Carione
















Da sinistra: Rita Bellelli,
Davide Cuorvo e Guido Carione
















Attore e cantante Vittorio Stasi

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