Logopea: Conferenza Stampa per il Premio Nazionale di Poesia “Città di Conza della Campania” I Ediz. 2015

Sabato 12 Settembre p.v. alle ore 11:00, presso la Sala Consiliare del Comune di Conza della Campania, si terrà una Conferenza Stampa sulla presentazione ufficiale del Premio Letterario Nazionale riservato alle scritture poetiche e intitolato alla Città.

Il longanime e lungimirante Sindaco Vito Cappiello accoglierà, assieme agli organizzatori dell’evento, quanti intendano convenire. Presenzieranno il Prof. Armando Saveriano, fondatore e Presidente dell’Associazione Culturale “Logopea”, primum movens dell’iniziativa, il quale traccerà un breve percorso sugli attuali sbocchi della Poesia e sull’importanza evolutiva dei suoi linguaggi, sugli esiti delle multifunzionalità; il giovane poeta Davide Cuorvo illustrerà il valore e le finalità dell’inserimento dei “Lauri” nel Certamen; il Prof. Alfonso Nannariello porrà l’accento sul ruolo effettivamente stimolante, per la scrittura poetica, rivestito da simili competizioni e sulla forte carica delle ricadute sociali, intellettuali, didattiche: a favore della conoscenza, della formazione mentale e dell’educazione dell’anima; l’avveduto e sagace Presidente del Consorzio dei Servizi Sociali “Alta Irpinia” Raffaele Vito Farese; la Presidente della Pro Loco Compsa Antonella Petrozzino.

Parteciperanno le giornaliste Antonella Russoniello (Il Mattino) e Vera Mocella (Il Quotidiano del Sud), il Prof. Alessandro Di Napoli, rappresentante dell’erudita testata “Silarus”, il giudice poeta Gennaro Iannarone, che discuterà sui temi della larga popolarità di un genere letterario del quale è sempre stato annunciato, e poi dai fatti smentito, il declino.

Con l’auspicio che il battesimo poetico di Conza coincida con una iniziazione determinante, laboriosa, efficiente per la spinta creativa e schiuda le porte di un’età dell’oro intellettuale a beneficio dell’intellighentia culturale del posto, e dell’intera nostra Irpinia, sotto l’egida del motto virgiliano: “Paulo maiora canamus”, quando il Poeta si rivolge alle Muse siciliane di Teocrito per propiziarsi la facondia e l’armonia nelle ecloghe che verranno e il buon accoglimento loro presso il pubblico degli intenditori.

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