ALLA
XXI EDIZIONE 2015 TRIONFA PER I GIOVANI DAVIDE CUORVO
Ancora
una volta, e privilegiando la suggestiva e suggestionante magia dell’Arena dei
Templi, le figlie di Zeus e di Mnemosine, partorite sul monte Pierio e condotte
sull’Elicona da Apollo, Calliope (dalla bella parola), Clio (la glorificante),
Tersicore (che si rallegra della danza), Polimnia (dai molti inni), Melpomene
(dalla corona di foglie di vite), Erato (l’amorosa), Euterpe (la protettrice
degli strumenti a fiato), Talia (la fiorente), Urania (la scintillante regina
delle stelle), si sono riunite l’11 luglio u.s. a presiedere il certamen
poetico “Poseidonia-Paestum” storicamente organizzato dal Lions Club Paestum e
dal Leo Club, con il patrocinio del Comune di Capaccio Paestum.
Conduttrice
dell’evento, la disinvolta ed elegante Rita Bellelli, affiancata dal ruspante e
spiritoso Guido Carione, giornalista televisivo. La giuria del Premio,
presieduta dal Giornalista RAI Ermanno Corsi, cittadino onorario di Paestum, si
componeva del dott. Giuseppe Funicelli (Presidente del Centro Permanente per la
diffusione della Cultura del Lions Club Paestum), del prof. Costabile Cilento
(già Preside nei Licei di Stato), del prof. Alberto Granese (Ordinario
Letteratura Italiana Università degli Studi di Salerno, saggista, critico
letterario), del dott. Pasquale De Cristofaro (regista teatrale, drammaturgo).
“Il
Premio Poseidonia-Paestum è uno degli eventi piú prestigiosi del nostro
cartellone culturale” – ha dichiarato il sindaco Italo Voza – “e uno degli
appuntamenti di riferimento per gli appassionati di poesia di tutt’Italia. In
oltre venti anni il Premio è cresciuto, ha visto la partecipazione di
tantissimi poeti e ha contribuito a diffondere tra gli appassionati ancor piú
il nome della splendida zona archeologica di Paestum, patrimonio mondiale
dell’Unesco”.
Nel
libretto distribuito al folto pubblico convenuto, Giuseppe Funicelli scrive:
“Quando si parla di poesia si ha sempre la sensazione di non farlo nel migliore
dei modi…Nella nostra epoca confusa e senza ormai punti di riferimento il poeta
è smarrito, stenta a riconoscersi e ha difficoltà a presentarsi come tale,
viene guardato con diffidenza alla pari di un filosofo, accolto con incredulità
e quasi con inquietudine…I poeti sono spesso incompresi perché non è facile
spiegare quello che anche noi stessi, avvezzi all’interpretazione e a
decriptare stati d’animo e sensazioni, a volte non capiamo. Ci sono, e sempre
ci saranno, individui dotati come in ogni manifestazione dell’arte, del dono
dell’improvvisazione che può essere rappresentata nel cromatismo delle immagini
come nella pittura e nello scrivere versi come fa il poeta…Per questo
continuiamo ad apprezzare e difendere la poesia, a stare dalla parte degli
animi inquieti, ad ascoltare i loro lamenti per far sí che si ergano sempre piú
alti oltre la vanità di ogni agire umano.”
Aggiunge
sagace Ermanno Corsi: “Nel nostro mondo contemporaneo la Poesia è posta a
servizio della Pace, dell’uguaglianza sociale e della serena coesistenza. Ma la
pace non può essere soltanto assenza di guerra. Deve poter significare superamento
degli stati di bisogno e di tutte le disuguaglianze. La libertà e la
solidarietà vanno considerate valori irrinunciabili, quindi non semplicemente
proclamate ma concretamente praticate. È la grande sfida che il mondo della
cultura deve saper affrontare. Per vincerla, occorre lavorare molto sull’uomo,
la sua identità, sul compito che l’aspetta, rimettendo in campo la poetica dei
sentimenti, l’insieme degli affetti e dei valori etico-morali…Il mondo è da
tempo divenuto un villaggio, secondo l’ispirazione profetica di Mc Luhan, il
precursore della comunicazione di massa. Finito e infinito si rincorrono,
l’immensità degli spazi è sempre meno sconosciuta, cosí come sono sempre piú
evidenti i problemi che producono angosce: il precariato sociale, la disoccupazione
soprattutto giovanile, la progressiva assuefazione alla crescente e pervasiva
illegalità, al nuovo divario fra i nord e i sud del mondo, le migrazioni che
per intensità fanno ricordare quelle bibliche, il Mediterraneo diventato luogo
di quotidiana e disumana sofferenza. Di fronte a noi strade con piú ombre che
luci. Ma l’ispirazione poetica non si arrende. Paestum continua ad esserne una
bella e straordinaria testimonianza.”
La
commissione di Giuria della XXIa edizione del Premio Internazionale di Poesia
Poseidonia-Paestum, dopo attenta selezione delle opere pervenute, ha assegnato
il I Premio per la Poesia Inedita a Giovanni Pizzutelli di Frosinone per la
lirica “L’altrove”; il I Premio per la Poesia Edita a Luigi Salustri di Anzio
(Roma) per la raccolta “Stagioni del mio mare” (Ediz. Marina-Anzio 2015); il I
Premio per la Poesia in vernacolo a Eduardo De Biase per la lirica “Sciopero ‘n
Paraviso”;
il I Premio Poeti Stranieri a Irma Kurti di Tirana (Albania) per la lirica “I
dashur, ti s’mund ta dish”.
Il
I Premio per la Poesia Sezione Giovani è stato assegnato all’unanimità al
nostro Davide Cuorvo, di Conza della Campania (AV), per la lirica: “A mio
padre”, con la seguente motivazione: “L’ineffabilità di un amore, l’arcano di
un rapporto custodito nel segreto dell’anima, l’ansia di un colloquio con se
stesso piú che con altri, caratterizzano questi versi. Vivo, essenziale il
sentimento che pervade la lirica, intesa come effusione del proprio sentire,
piú che come messaggio al lettore”.
“Sono
impegnato in una ricerca personale che affini la mia identità di cittadino del
mondo e di artista nascente” – ha dichiarato il giovanotto, visibilmente
soddisfatto e commosso – sia come poeta e scrittore sia come attore, con un
progetto coerente, sempre in atteggiamento di umiltà, senza protervie o
avventate certezze.”
Sagge
e caute parole che noi accogliamo, fiduciosi, come utili premesse alla crescita
complessiva di questo volitivo e poliedrico estro, new entry dell’associazione
culturale Logopea, fondata e presieduta da chi hic et nunc scrive e firma.
Il
Premio Speciale “Aristide La Rocca” Opera Prima è andato ad Alfonso Gargano di
Salerno per la raccolta “La parola al cuore” (Printart Edizioni – novembre
2013). Questo premio speciale, consegnato alla presenza della Preside Amelia La
Rocca, figlia del demiurgo nolano del gruppo di sinergia multimediale
“Simbiarte”, è stato istituito per commemorare il medico-poeta autore di piú di
cento Frammenti in endecasillabo sciolto, fra cui i drammi storici “Scene
Augustee”, “Teodora”, “Zenobia”.
L’altro
Premio Speciale della Giuria, intitolato ad “Alfredo Di Marco”, per la piú
bella lirica dedicata a Paestum, è stato attribuito alla omonima poesia
“Paestum” di Antonio Damiano di Latina.
Poiché
quest’anno ricorre il centenario di un conflitto armato, che vide l’Italia
coinvolta nella Prima Guerra Mondiale, tragico evento bellico causa di
1.240.000 morti in una popolazione di trentasei milioni di persone, tra il 1915
e il 1918, la Giuria del Premio ha ritenuto opportuno ricordare questo
sconvolgente momento storico con l’istituzione di un ennesimo Premio Speciale
del “Centenario”, per celebrare i poeti che hanno cantato e fatto prevalere i
temi del valore della solidarietà umana, opposti alle cancrene degli egoismi,
alla violenza, alla sete di potere e all’asso pigliatutto del profitto.
Sono
stati pertanto premiati: Tiziana Monari, di Prato, per la bellissima lirica
“Qui, sul Carso”, dedicata a Giuseppe Ungaretti; Antonio Lonardo di Modica (RG)
per la potente lirica “Sarajevo”; Rosa Bizzozzaro di Caserta, per la realistica
lirica “Guerra”.
L’evento,
aperto dalla sfilata delle bandiere americana, europea e italiana, coi relativi
inni, non è stato avaro di azzeccatissimi siparietti attinenti allo spettacolo:
ha campeggiato il performer Vittorio Stasi, dotato di incantevole mobilità
corporea e di dosaggio degli equilibri nella perfusione di mimica e mimèsi nel
fulminante monologo della cilentana Maria Esposito “Il Pagliaccio”; ha
interpretato e cantato con esatta pulizia il brano “Pe nu tirà a campà”, di
Gianfranco Marra (chitarra classica e direzione in scena), e soprattutto ha
convinto nell’estratto dal “Don Giovanni” di Molière per la patetica e plastica
asciuttezza tra gesto malinconico e maschera romantica.
Gli
allievi della Dirty Dancing School Agropoli di Antonio e Agnese Di Biasi hanno
inscenato un duetto-danza (strumentale per violino e chitarra- ‘Por una
cabeza’- del grande compositore di tanghi Carlos Gardel); en passant ricordiamo
il celebre film “Tangos - L’esilio di Gardel” (1985 – Francia/Argentina – regia
di Fernando E. Solanas, inventore di un nuovo stile di cinema politico, che si
interroga, con una non sterile dose di ironia, sulle origini della cultura
musicale argentina).
La
declamazione delle poesie classificatesi ai primi posti è stata affidata
all’attore-regista Pasquale De Cristofaro.
L’andamento
della soirée si è dipanato con scioltezza senza noia e senza tempi morti,
lasciando incantati gli spettatori che hanno nutrito le proprie coscienze, arricchito
il bagaglio della riflessione e saziato le aspettative dell’intrattenimento,
con sullo sfondo la scenografia naturale del tempio di Athena, dea dell’intelligenza
creativa, della giustizia e delle arti.
ARMANDO SAVERIANO
A MIO PADRE
Chiedetemi se esiste pace,
giustizia, amore
chiedetemi se consumata in sottofondo
la vita rasenta l’utopia
migliore di un sorriso colmo d’amore
di una corsa verso il traguardo
di un abbraccio incontro al vento
del sapore di un’alba:
se le guerre colorano la pace
o il mondo è una foto in bianco e nero
impuri occhi che guardano i cristalli
nei cuori degli innocenti
La limpidezza del mare
disegna un ricordo
qui, fra le foglie che raccoglie il vento
seduto alla riva di un tramonto
parlo di un padre
che non conosceva il figlio
parlo di un uomo
che senza figli è divenuto padre
non sono qui
per narrarvi una storia
non fu mai scritta
forse i saggi greci
avrebbero eretto un tempio
pur di esprimere la grandezza
voi ammaliati dall'oceano
ignorate il sapore della sabbia che vi circonda
non chiedetemi di spiegarvi
non capireste
solo io, che ho dormito nel suo cuore
posso raccontarvi i battiti
i passi
i respiri
di un’anima abbandonata
e di un bambino che la raccoglie.
DAVIDE CUORVO
il I Premio Poeti Stranieri a Irma Kurti di Tirana (Albania) per la lirica “I dashur, ti s’mund ta dish”.
chiedetemi se consumata in sottofondo
la vita rasenta l’utopia
migliore di un sorriso colmo d’amore
di una corsa verso il traguardo
di un abbraccio incontro al vento
del sapore di un’alba:
se le guerre colorano la pace
o il mondo è una foto in bianco e nero
impuri occhi che guardano i cristalli
nei cuori degli innocenti
La limpidezza del mare
disegna un ricordo
qui, fra le foglie che raccoglie il vento
seduto alla riva di un tramonto
parlo di un padre
che non conosceva il figlio
parlo di un uomo
che senza figli è divenuto padre
non sono qui
per narrarvi una storia
non fu mai scritta
forse i saggi greci
avrebbero eretto un tempio
pur di esprimere la grandezza
voi ammaliati dall'oceano
ignorate il sapore della sabbia che vi circonda
non chiedetemi di spiegarvi
non capireste
solo io, che ho dormito nel suo cuore
posso raccontarvi i battiti
i passi
i respiri
di un’anima abbandonata
e di un bambino che la raccoglie.
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Davide Cuorvo |
Una suggestiva immagine prima della
Cerimonia di Premiazione
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La Conduttrice e Coordinatrice Organizzativa Rita Bellelli insieme alla Giuria del Premio |
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La preside Amelia La Rocca
che ha consegnato il Premio
Speciale
intestato al padre Aristide
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Consegna del Premio a Davide Cuorvo 1° classificato Sezione Poesia Giovani |
Da sinistra: Rita Bellelli, Davide Cuorvo e Guido Carione |
Da sinistra: Rita Bellelli, Davide Cuorvo e Guido Carione |
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Attore e cantante Vittorio Stasi |
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